Psicoanalisi: democrazia dentro la mente?
Psicoanalisi come esercizio di democrazia e tolleranza "dentro" la mente
Nel pensiero di W. R. Bion la psicoanalisi, fra le sue caratteristiche peculiari, ha l'ipotesi di fondo che pone uno specifico modello di comprensione dell'apparato psichico: esso è visto come il luogo della mentalizzazione delle infinite istanze esistenziali (emotive e/o sensoriali) che costituiscono l'essenza stessa del fluire della vita. Il tema è molto complesso e trattarlo ci porterebbe molto lontano: voglio solo precisare che quando parlo di apparato psichico di un soggetto mi riferisco alle funzioni di
a - percezione degli stimoli derivanti dal contatto con la realtà esterna ed interna, sia nello stato di sonno sia nello stato di veglia
b - reazione a tali stimoli
Per centinaia di milioni di anni la materia vivente ha elaborato specifiche strategie di risposta alle varie situazioni di contatto con la realtà e, attraverso complessi meccanismi che per semplicità definiamo selezione naturale, li ha fissati nelle diverse forme fisiche (le numerosissime specie viventi) e negli stili di comportamento propri delle specie (gli istinti).
Fra le numerosissime linee evolutive una ha portato una novità che si è particolarmente sviluppata nella specie umana, fino a diventarne il tratto fondamentale e distintivo: il pensiero simbolico. Il tema è molto affascinante e complesso, e ne ho scritto qui. Riporto un brano di quell'articolo, nel quale cerco di evidenziare l'essenza e l'importanza del pensiero simbolico.
Dicevano gli scolastici medievali, riprendendo Aristotele, che le parole significano le cose con la mediazione dei concetti, cioè le parole sono simboli delle cose in quanto rappresentate nella mente. In altri termini la parola significa (è significante, cioè diventa segno di) un'immagine (significato) che è nella mente di coloro che parlano ed è in riferimento ad un oggetto reale, una cosa che dunque ne è il referente. In antico la parola simbolo voleva dire elemento di unione, dunque la parola è elemento di unione fra i pensieri e le cose della realtà: infatti ci permette di operare sulla realtà (cioè sulla rappresentazione mentale della realtà) anche in assenza delle cose, di progettare, di comunicare e scambiare significati progetti pensieri ricordi, di fare disfare provare e rifare senza agire sulla realtà in modo irreversibile, cioè ci permette di operare con il pensiero. Quando abbiamo imparato a fare questo, da bambini, è stato per ognuno di noi un bel passo avanti arrivare a capire le battute su Pierino che per risolvere i problemini di aritmetica rompeva sei uova su dieci per sapere quante ne restavano: noi non ne avevamo più bisogno!
Bion definisce elementi beta gli stimoli percepiti continuamente dal soggetto vivente nel suo rapporto con la realtà (esterna e interna), sia nella veglia sia nel sonno. Per apparato psichico intendiamo il complesso di funzioni che (a partire da un certo grado di complessità del vivente) elaborano gli elementi beta nella relazione interattiva fra soggetto e realtà, rendendo possibile l'adattamento del soggetto all'ambiente e la trasformazione dell'ambiente da parte del soggetto: se questo non accade il vivente muore, poiché alla lunga la natura non fa sconti.
Ho scritto sopra che per centinaia di milioni di anni la vita si è sviluppata senza il pensiero simbolico, infatti i dinosauri hanno popolato la Terra per duecentocinquanta milioni di anni senza avvertirne alcun bisogno, come non ne avvertono tuttora il bisogno la maggior parte degli esseri viventi.